Dal dizionario etimologico
LIBERTA': dal latino libertas, -atis, l'essere libero, lo stato di chi è libero
La volta scorsa avevo concluso con un interrogativo abbastanza inquietante: «Come si può rendere libero ciò che è già morto?», in riferimento al progressivo allontanamento delle giovani generazioni dai libri e dalla lettura.
La mia era una domanda volutamente provocatoria, formulata in funzione del dibattito che alcuni colleghi dell'ITCG "Piero Calamandrei" di Crescentino (VC) e io abbiamo voluto proporre ai nostri alunni, nell'ambito dell'iniziativa nazionale Il maggio dei libri.
Seduti in cerchio in aula LIM, abbiamo chiesto ai nostri ragazzi di riflettere sul tema della lettura e della lettura come strumento di libertà. Abbiamo chiesto loro di rispondere ad alcune semplici domande (Cos'è per te la lettura? Che cos'è per te la libertà? Secondo te, la lettura è libertà?), ottenendo poi sulla lavagna multimediale una wordcloud delle loro risposte:
Le wordcloud realizzate dagli alunni del "Calamandrei"durante il dibattito |
E la lettura? Perché si legge così poco, ormai?
«Perché è più comodo. E' più facile guardare un video su YouTube. Tutto è già pronto. Immaginato da altri. Ma questo è anche molto triste.»
«E' un po' quello che succede anche con i film. Ma almeno, per guardare un film, a casa o al cinema, devi prenderti del tempo. Magari ci vai pure con gli amici. Su Internet, invece, è "tutto e subito" e non fai più nessuno sforzo. Però sei anche sempre solo.»
Molto tristi, queste osservazioni. Ma è comunque già importante che siano state fatte - ad alta voce e di fronte a un piccolo gruppo di coetanei e ad alcuni insegnanti. Significa, ai miei occhi, che non tutto è morto (per tornare alla conclusione del post precedente), che c'è ancora spazio per la consapevolezza.
La locandina dell'iniziativa (realizzata dal prof. A. Averono) |
A dire il vero, bambini e adolescenti sono più bravi in questo rispetto agli adulti, perché più malleabili e più disposti al cambiamento. Non sono ancora prigionieri come noi di schemi mentali, abitudini e convinzioni pseudo-moraleggianti e sono perciò più bravi e più rapidi nello sperimentare cose nuove.
Nell'ambito dell'iniziativa che abbiamo realizzato durante quest'ultimo anno scolastico coi ragazzi, lo dimostra il fatto che un nutrito numero di studenti (a volte svogliati e spesso poco inclini a leggere!) abbia deciso di partecipare spontaneamente all'iniziativa Il maggio dei libri - La lettura come libertà, un vero e proprio percorso che ha avuto inizio nel mese di aprile e che ha avuto la sua conclusione in una lettura ad alta voce, nelle piazze e nelle strade di Crescentino, di brani letterari scelti dagli alunni e proposti dagli insegnanti. Tratti dalle opere di Ken Kesey, Charles Bukowski, Stephen King, Gustave Flaubert, Lev Tolstoj, Henry David Thoreau, Ursula K. Le Guin, Ray Bradbury e molti altri. I brani sono stati presentati come dono rivolto ai passanti e al pubblico e come occasione per riflettere sulla forza evocativa ed eversiva della letteratura ed è stato molto bello (per non dire consolatorio) vedere così tanti ragazzi partecipare di propria iniziativa e ciascuno a suo modo: c'era chi leggeva, chi ha preferito cantare, chi ballare, chi giocolare; chi, infine, ha curato l'allestimento del banchetto itinerante di bookcrossing.
Questo dimostra che non bisogna mai perdere la speranza di veder nascere una piantina dal seme che abbiamo interrato poiché - alchemicamente parlando - la vita nasce SEMPRE dopo aver attraversato una "mortale" (ma transitoria) fase di caos. Così, i nostri adolescenti svogliati e apparentemente cellulare-dipendenti potranno stupirci, realizzando una giornata tutta dedicata ai libri e ricca di entusiasmo e di meravigliose vibrazioni.
I ragazzi e i docenti (piccola piccola... ci sono anch'io!) che hanno partecipato all'edizione Il maggio dei libri 2018 - La lettura come liberà |