sabato 26 maggio 2018

L come Libertà - Parte seconda

Parte prima

Dal dizionario etimologico
LIBERTA': dal latino libertas, -atis, l'essere libero, lo stato di chi è libero


La volta scorsa avevo concluso con un interrogativo abbastanza inquietante: «Come si può rendere libero ciò che è già morto?», in riferimento al progressivo allontanamento delle giovani generazioni dai libri e dalla lettura.
La mia era una domanda volutamente provocatoria, formulata in funzione del dibattito che alcuni colleghi dell'ITCG "Piero Calamandrei" di Crescentino (VC) e io abbiamo voluto proporre ai nostri alunni, nell'ambito dell'iniziativa nazionale Il maggio dei libri.
Seduti in cerchio in aula LIM, abbiamo chiesto ai nostri ragazzi di riflettere sul tema della lettura e della lettura come strumento di libertà. Abbiamo chiesto loro di rispondere ad alcune semplici domande (Cos'è per te la lettura? Che cos'è per te la libertà? Secondo te, la lettura è libertà?), ottenendo poi sulla lavagna multimediale una wordcloud delle loro risposte:

Le wordcloud realizzate dagli alunni
del "Calamandrei"durante il dibattito
Durante la discussione che è avvenuta dopo la compilazione del piccolo questionario, è emersa in modo particolare la preoccupazione dei giovani riguardo alle nuove modalità di comunicazione: è vero che gli adolescenti di oggi sono i principali fruitori della tecnologia e delle nuove forme di "socialità" (!) ad essa connesse; ma, in verità (e questo l'ho già riscontrato anche negli anni scolastici precedenti, attraverso la lettura dei temi o durante alcuni momenti di conversazione in classe), essi subiscono questo stato di cose, anziché esserne attori consapevoli. Trascorrono le loro giornate con uno smartphone in mano perché "così fan tutti" (i loro genitori in primis), ma, se stimolati alla riflessione, si dicono preoccupati: «Non è bello parlare così, sembre tramite chat o Whatsapp. Non si ha più voglia di incontrarsi, di fare delle cose insieme...»
E la lettura? Perché si legge così poco, ormai?
«Perché è più comodo. E' più facile guardare un video su YouTube. Tutto è già pronto. Immaginato da altri. Ma questo è anche molto triste.»
«E' un po' quello che succede anche con i film. Ma almeno, per guardare un film, a casa o al cinema, devi prenderti del tempo. Magari ci vai pure con gli amici. Su Internet, invece, è "tutto e subito" e non fai più nessuno sforzo. Però sei anche sempre solo.»
Molto tristi, queste osservazioni. Ma è comunque già importante che siano state fatte - ad alta voce e di fronte a un piccolo gruppo di coetanei e ad alcuni insegnanti. Significa, ai miei occhi, che non tutto è morto (per tornare alla conclusione del post precedente), che c'è ancora spazio per la consapevolezza.
La locandina dell'iniziativa
(realizzata dal prof. A. Averono)
In realtà io credo che, finché siamo vivi con questo corpo in questo mondo, vi sia sempre la possibilità di rinascere ad una nuova vita (animica, spirituale, intellettuale): sempre, infatti, noi esseri umani possiamo fermarci, interrompere la ripetizione della nostra routine (più o meno virtuosa) e porci domande atte a fornirci le risposte necessarie a migliorare la nostra vita. Chi siamo? Che cosa stiamo facendo e perché? In che modo potremmo realizzare nel nostro piccolo mondo personale quel cambiamento che desideriamo avvenga ad un livello più alto?
A dire il vero, bambini e adolescenti sono più bravi in questo rispetto agli adulti, perché più malleabili e più disposti al cambiamento. Non sono ancora prigionieri come noi di schemi mentali, abitudini e convinzioni pseudo-moraleggianti e sono perciò più bravi e più rapidi nello sperimentare cose nuove.
Nell'ambito dell'iniziativa che abbiamo realizzato durante quest'ultimo anno scolastico coi ragazzi, lo dimostra il fatto che un nutrito numero di studenti (a volte svogliati e spesso poco inclini a leggere!) abbia deciso di partecipare spontaneamente all'iniziativa Il maggio dei libri - La lettura come libertà, un vero e proprio percorso che ha avuto inizio nel mese di aprile e che ha avuto la sua conclusione in una lettura ad alta voce, nelle piazze e nelle strade di Crescentino, di brani letterari scelti dagli alunni e proposti dagli insegnanti. Tratti dalle opere di Ken Kesey, Charles Bukowski, Stephen King, Gustave Flaubert, Lev Tolstoj, Henry David Thoreau, Ursula K. Le Guin, Ray Bradbury e molti altri. I brani sono stati presentati come dono rivolto ai passanti e al pubblico e come occasione per riflettere sulla forza evocativa ed eversiva della letteratura ed è stato molto bello (per non dire consolatorio) vedere così tanti ragazzi partecipare di propria iniziativa e ciascuno a suo modo: c'era chi leggeva, chi ha preferito cantare, chi ballare, chi giocolare; chi, infine, ha curato l'allestimento del banchetto itinerante di bookcrossing.
Questo dimostra che non bisogna mai perdere la speranza di veder nascere una piantina dal seme che abbiamo interrato poiché - alchemicamente parlando - la vita nasce SEMPRE dopo aver attraversato una "mortale" (ma transitoria) fase di caos. Così, i nostri adolescenti svogliati e apparentemente cellulare-dipendenti potranno stupirci, realizzando una giornata tutta dedicata ai libri e ricca di entusiasmo e di meravigliose vibrazioni.


I ragazzi e i docenti (piccola piccola... ci sono anch'io!) che hanno partecipato
all'edizione Il maggio dei libri 2018 - La lettura come liberà

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