martedì 16 gennaio 2024

Weyward

Tre generazioni di donne, le Weyward, che, dal XVII secolo ad oggi, sono unite da un unico misterioso destino.

Il romanzo d'esordio della scrittrice anglo-australiana Emilia Hart prende avvio con la storia di Altha, processata per stregoneria nel 1619 e infine assolta. Ritornata a casa, nel suo cottage di Crows Beck, inizia a scrivere la sua storia, in cui l'amore per le erbe e la natura, trasmessole dalla madre, si mescola all'affetto profondo che la lega a Grace, sua amica d'infanzia, sposata con un uomo violento e brutale.
Il manoscritto attraversa i secoli, ben custodito in un vecchio scrittoio che la linea femminile della famiglia Weyward si tramanda di generazione in generazione, e viene letto, durante la Seconda guerra mondiale, dall'irrequieta sedicenne Violet, oppressa da un padre padrone che inibisce la sua naturale passione per gli insetti - fino ad arrivare, ai giorni nostri, alla timida e impacciata Kate, timorosa di tutto, che ogni giorno viene malmenata e violentata dal compagno Simon.

Non sono riuscita a trovare i
crediti di questa immagine, che
però mi ricorda molto
Violet...
Una storia appassionante, con elementi magici e numerosi colpi di scena, che tiene avvinto il lettore fino all'ultima pagina attraverso una scrittura semplice e al tempo stesso evocativa, che riesce a descrivere con ispirata precisione i caratteri dei personaggi e gli ambienti in cui si muovono. Molto suggestive, ad esempio, sono le descrizioni della natura incontaminata della Cumbria (la regione del Nord-ovest dell'Inghilterra in cui l'autrice ha trascorso il periodo della quarantena durante il Covid) e del rigoglioso giardino che circonda il cottage delle Weyward. 

Il tema della magia si configura in quest'opera come legame inscindibile tra il Femminile e la Natura: una forza che è stata calpestata, dimenticata e rinnegata nel corso dei secoli, ma che continua a far parte del corpo e dell'anima delle donne. Come ha detto l'autrice, intervenuta lo scorso settembre nella rassegna "Pordenonelegge": «C'è un parallelo tra la natura selvaggia che non è mai stata compresa fino in fondo e il corpo femminile che tanti uomini vedono ancora come una sorta di minaccia. È difficile crescere, essere una giovane donna. Quando sei piccola vivi in una sorta di bolla, poi cominci a pensare che ormai il femminismo ha fatto il suo corso, che non ne abbiamo più bisogno. Man mano che cresci ti vedi circondata da abusi da parte degli uomini, dall'aumento della violenza domestica, da discriminazioni e stupri che non sfociano in un equo processo ed è molto sconfortante. Sono giunta alla conclusione che dobbiamo assolutamente proseguire con il femminismo. Ne abbiamo ancora bisogno. Ho scritto questo romanzo proprio pensando a questo».

Per chi è adatto questo libro:
• per chi si interessa di spiritualità femminile;
• per chi ama le storie che coinvolgono più generazioni;
• per tutti coloro che amano le storie di streghe ambientate nella cara vecchia Inghilterra.

Buona lettura! :) ♥

Weyward

Tre generazioni di donne, le Weyward, che, dal XVII secolo ad oggi, sono unite da un unico misterioso destino. Il romanzo d'esordio dell...