sabato 11 agosto 2018

I misteri della Luna oscura: riflessione sull'Ombra

«Il passaggio dalla luce al buio o dal buio alla luce si manifesta attraverso segnali cosmici: passaggi di comete, congiunzioni di pianeti ed eclissi, che influenzano la terra in svariati modi. Per capirlo, è necessario conoscere il linguaggio della Natura» (H.H. Mamani, Negli occhi dello sciamano).
In alchimia, la fase di "morte" e di caos è detta nigredo: non si tratta di una morte definitiva, bensì di un passaggio necessario per ottenere una nuova vita. Secondo alcuni, anche il periodo che stiamo attraversando, così confuso, in cui Madre Terra e i suoi figli tanto ci appaiono in pericolo, ci condurrà ad un'era nuova, vitale, chiamata "Inkariy", ovvero un'epoca di illuminazione e di amore universale. Desideriamolo con tutte le nostre forze, perché davvero ne abbiamo bisogno, giunti come siamo nel momento più critico.
Ciò che è certo, è che non potremo in nessun modo raggiungere la Luce senza prima passare attraverso l'Ombra - e l'Ombra non va temuta, ma compresa.
In occasione della scorsa eclissi lunare, il 27 luglio passato, sul Web se ne sono lette un po' di tutti i colori: da articoli "scientisti" al 100% ad allarmanti post su pagine pseudo-wiccan che mettevano in guardia rispetto ad eventuali sbalzi d'umore o ad attacchi di "irritabilità lunare". Il tutto condito da una superficialità disarmante.
In verità nulla di ciò che accade all'esterno potrà influenzare in modo sorprendente il nostro interno, perché le leggi di Natura prevedono una perfetta corrispondenza fra microcosmo e macrocosmo. Nessuna eclissi lunare risveglierà magicamente l'Ombra in noi; essa, piuttosto, sarà specchio e immagine del nostro lato oscuro e ce lo riporterà a coscienza, spingendo i più accorti (e consapevoli) di noi a una riflessione su di esso che possa portarci nuove risposte.
Immagine da Pinterest
Io, proprio nei giorni successivi all'eclissi totale, ho recuperato un libro di cui da tempo volevo parlare qui sul blog: I misteri della Luna oscura, di Demetra George, edito da Venexia. Si tratta di un volume molto interessante, che descrive i poteri oscuri delle divinità lunari (Nyx, Ecate, Lilith, Medusa...) come il veicolo attraverso cui raggiungere il nostro inconscio e risolvere i principali "nodi" che ci attanagliano e che non ci permettono di vivere "centrati" e in piena consapevolezza (come vorrebbe indicarci l'attuale novilunio in Leone). Per questo, la George ci invita a non combattere la nostra parte d'Ombra, bensì ad accettarla come parte integrante del nostro essere e come importante fonte di energia. Non dobbiamo accettare i dettami della società patriarcale e temere il serpente che simboleggia la kundalini (l'archetipo è quello di Medusa - e non a caso molte donne sono molto schizzinose nei confronti dei serpenti...), poichè esso ci permette di risvegliare la forza più profonda del Femminile - che è una forza saggia, lungimirante, capace di risanare e di mantenere l'unità nel Creato.
Secondo l'antica pratica buddhista del Chod ("strappare la paura e la delusione dalla radice"), i nostri demoni interiori non vanno annientati, ma com-presi e, dunque, amati: «Se nutriamo il nostro demone con rabbia e frustrazione continuerà a darci fastidio, se lo nutriamo con amore e compassione evolverà. Amando il demone, si dissolve. La tensione è nel dualismo e mandare via i demoni causa maggiori sofferenze... Con il tempo, con amore e compassione i demoni evolveranno e saranno liberati».
L'atteggiamento che noi tutti dovremmo avere verso la nostra Ombra dovrebbe essere, a mio avviso, quello di un genitore verso un figlio: quest'ultimo deve essere sì guidato con regole ben precise (guai a non farlo: la relazione sprofonderebbe nel caos!), ma deve essere al tempo stesso nutrito e amato per ciò che è, senza desideri di rivalsa.
E' proprio sull'Oscurità che dobbiamo lavorare (ciascuno nel suo intimo), se vogliamo raggiungere la luce dell'Inkariy - che è una luce al tempo stesso individuale e universale.

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